Cura dei denti a portata d’occhio

A un paziente di 68 anni era stata fornita una protesi provvisoria. Dopo un anno ha voluto un delicato restauro fisso su impianti senza palato. Come base per la nuova protesi implantare è stato possibile utilizzare le due protesi temporanee, poiché dal punto di vista funzionale il paziente le aveva utilizzate senza problemi. Gli unici disturbi che accusava erano i bordi e il palato coperto. I restauri provvisori sono quindi stati modificati in modelli radiografici per una DVT. Grazie al backward planning basato su questa diagnosi tridimensionale, gli impianti sono stati posizionati virtualmente nell'osso e su questa base è stata realizzata una dima chirurgica. Dopo l'inserimento e la guarigione del sito implantare sono state prese impronte di fissaggio e sono stati prodotti modelli master articolati in modo appropriato per il paziente con l'aiuto delle protesi provvisorie registrate.

In accordo con il paziente è stato selezionato VITAPAN EXCELL^® nella forma idonea e nel colore A2. La morfologia secondo le regole estetiche, la struttura naturale della superficie e la stratificazione anatomica conferiscono ai denti preconfezionati un aspetto vivo. VITA PHYSIODENS in A2 è stato selezionato per il settore dei denti posteriori per ottenere rapidamente una dentatura centrica precisa. Il paziente desiderava un posizionamento individuale e non lineare dei denti anteriori. Durante la prova clinica è stata svolta una verifica finale di occlusione, fonetica e anche estetica.

La configurazione ottimizzata e i modelli master sono stati scansionati singolarmente e in articolazione (IScan D104i, Imetric, Courgenay, Svizzera). Nel software CAD (Exocad, Darmstadt, Germania), i set-up sono stati rimpiccioliti virtualmente in una prima fase per ottenere una base anatomicamente supportata e dimensionalmente corretta, da cui è stata poi costruita la struttura. La struttura è stata realizzata in materiale NEM-Ronde e progettata con CAD/CAM (Millhouse, Wallau, Germania). La mascherina in silicone ha permesso di trasferire sulle strutture i denti preconfezionati in cera. Nel corso della modellazione della cera, i denti nella zona cervicale sono stati allungati morfologicamente e sono state modellate le creste alveolari. La situazione è stata duplicata con silicone modellabile.

Dopo l'applicazione, la pulizia e il condizionamento, i denti preconfezionati sono stati fissati con colla istantanea nella mascherina di duplicazione e l'adesivo VITACOLL^® è stato applicato nell'area basale-cervicale. È quindi seguito il riposizionamento sul modello della matrice in silicone. La resina polimerizzabile a freddo VITA VM CC A2, dalle caratteristiche cromatiche naturali, è stata successivamente iniettata tramite un'apertura posteriore. Dopo la rimozione della mascherina, è stata dimostrata la fedeltà dei colori della resina polimerizzabile a freddo formata in modo omogeneo rispetto ai denti preconfezionati. Dopo l'elaborazione, l'aspetto gengivale del paziente è stato riprodotto a livello vestibolare con il composito di rivestimento estetico fotopolimerizzabile a bassa viscosità VITA VM LC flow. La finitura è stata realizzata con raffinati strumenti diamantati, pomice fine e infine con pasta diamantata.

Dopo l'applicazione, la pulizia e il condizionamento, i denti preconfezionati sono stati fissati con colla istantanea nella mascherina di duplicazione e l'adesivo VITACOLL^® è stato applicato nell'area basale-cervicale. È quindi seguito il riposizionamento sul modello della matrice in silicone. La resina polimerizzabile a freddo VITA VM CC A2, dalle caratteristiche cromatiche naturali, è stata successivamente iniettata tramite un'apertura posteriore. Dopo la rimozione della mascherina, è stata dimostrata la fedeltà dei colori della resina polimerizzabile a freddo formata in modo omogeneo rispetto ai denti preconfezionati. Dopo l'elaborazione, l'aspetto gengivale del paziente è stato riprodotto a livello vestibolare con il composito di rivestimento estetico fotopolimerizzabile a bassa viscosità VITA VM LC flow. La finitura è stata realizzata con raffinati strumenti diamantati, pomice fine e infine con pasta diamantata.

Un paziente di 73 anni si è presentato in studio perché non era soddisfatto del posizionamento della sua protesi totale. Desiderava poter nuovamente masticare bene e in modo sicuro. L'esame intraorale ha mostrato che la protesi nell'arcata superiore presentava una tenuta insufficiente, mentre l'arcata inferiore era caratterizzata da un proglissement, cioè un avanzamento sotto carico. Le forze di impatto venivano trasmesse anteriormente a causa dell'occlusione difettosa con i precontatti nella regione posteriore. Il piano occlusale era ben allineato, ma il rapporto lunghezza-larghezza dei denti e della base protesica non corrispondeva alle condizioni anatomiche e alla forma del viso. Dalla valutazione extraorale delle due protesi è emerso che queste erano state ampliate e modificate più volte.

In base all'impronta prima anatomica e quindi mucodinamica è stato possibile creare modelli master e realizzarli su queste dime occlusali con pareti di cera. Per il corretto allineamento del vallo in cera, per prima cosa sono stati controllati intraoralmente la lunghezza e il supporto dei tessuti molli. Successivamente è stata ridotta la parte palatale e linguale del fronte del vallo in cera per dare più spazio alla lingua e facilitare il paziente nel parlare. Durante la determinazione del rapporto mascellare è risultato evidente che il muscolo orbicolare della bocca era molto tonico e ciò avrebbe potuto ridurre la tenuta della protesi. Pertanto, al muscolo è stata data la possibilità di aderire alle superfici delle registrazioni senza esercitare un effetto destabilizzante, in modo da garantire una buona tenuta della protesi definitiva. Infine, i valli in cera sono stati codificati insieme tramite scanalature ritentive.

I modelli sono stati allineati all'articolazione sul piano di Camper. L'analisi del modello è stata effettuata in base al metodo del Prof. A. Gerber. Tutte le informazioni sono state trasferite sul modello. Nell'arcata inferiore sono state misurate e tracciate la parte centrale della cresta alveolare per garantire una posizione stabile e la linea di arresto per evitare il proglissement. L'analisi del modello non solo ha mostrato dove posizionare i denti per motivi funzionali, ma ha anche fornito un'indicazione sul dimensionamento mesio-distale e verticale per quanto riguarda la selezione dei denti. Per determinare la giusta forma dei denti anteriori in laboratorio è stata utilizzata anche una vecchia fotografia che mostrava la dentatura naturale del paziente. Nell'articolatore si è potuto posizionare gradualmente i denti in base al vallo in cera allineato in modo adeguato al paziente. Per il try-in dei denti anteriori in cera sono stati posizionati anche i premolari, poiché l'installazione della sola regione frontale avrebbe dato al paziente poche indicazioni. Dopo che il medico e il paziente sono stati soddisfatti del risultato intermedio, è stato possibile completare l'installazione con i denti rimanenti delle linee VITAPAN LINGOFORM.

Dopo la realizzazione in resina e il controllo dell'occlusione, è stata elaborata la base protesica. Successivamente è stata avviata la personalizzazione della protezione per le labbra con il metodo del cut-back. In precedenza, la forma della protezione per le labbra è stata modellata in silicone. È seguita la riduzione controllata delle parti labiali per riprodurre in queste zone il gioco cromatico dell'anatomia mucogengivale con i colori di caratterizzazione per compositi fotopolimerizzanti VITA AKZENT LC. In una fase successiva anche i denti sono stati caratterizzati con VITA AKZENT LC. La mascherina in silicone è stata infine utilizzata per modellare la morfologia iniziale con PMMA trasparente. Dopo l'elaborazione finale e la lucidatura, le due protesi totali erano pronte per essere inviate per il posizionamento definitivo nello studio dentistico.

Prima del posizionamento definitivo, le protesi finite sono state controllate per verificare la presenza di spigoli vivi e sottosquadri. Quello della lunghezza del bordo è stato il primo controllo effettuato intraoralmente. In una fase successiva sono stati verificati l'effetto valvola e il fissaggio ai tessuti molli. Infine si è controllata l'occlusione statica e dinamica poiché, a causa del posizionamento successivo sui tessuti molli, in una prima fase erano stati rimossi solo i precontatti occlusali evidenti. La prima visita di follow-up è stata effettuata dopo un giorno e la seconda dopo una settimana. Durante quest'ultima, i denti 11 e 21 sono stati leggermente modificati a causa dell'oscillazione disarmonica del labbro inferiore. La protesi individuale ha restituito al paziente la personalità e la funzione desiderate. Il lavoro di squadra tra odontoiatrico e odontotecnico ha dato vita a un'assistenza personalizzata per il paziente con VITAPAN EXCELL e VITAPAN LINGOFORM. In questo modo è stato possibile inserire denti e non protesi.

Una paciente de 54 años acudió a la clínica porque no estaba satisfecha con la estética de su prótesis completa. Desde el primer momento se había sentido molesta con los dientes inexpresivos y demasiado pequeños en la zona estética, cuyo color, además, se había alterado mucho con el paso del tiempo. La altura de mordida se había reducido a causa de abrasiones intensas, con el consiguiente hundimiento de las zonas de los labios y las mejillas. Pese a estos déficits estéticos, la paciente se había desenvuelto bien en términos funcionales durante más de diez años con su antigua prótesis completa, por lo cual se decidió usar esta como orientación para confeccionar la nueva prótesis prevista. De este modo se pretendía minimizar al máximo el periodo de habituación. 

Mentre un tempo per la Copy Denture Technique si richiedeva di lavorare in modo analogico con massa di duplicazione e polimerizzazioni a freddo, oggi è possibile utilizzare scanner da laboratorio e sistemi di stampa 3D. In questo caso sono state riprodotte in modo additivo le vecchie protesi dell'arcata superiore e inferiore. Inoltre, nel set di dati virtuali della protesi dell'arcata inferiore sono stati progettati e prodotti in modo additivo con il sistema JMA Optic (zebris Medical, Isny, Germania) a livello linguale una superficie piana per la registrazione dei perni di supporto e a livello labiale un adattatore per sensore che si estende dalla bocca per la determinazione digitale del rapporto mascellare. I tre componenti erano la base per una registrazione completa e dovevano quindi fornire un orientamento graduale anche durante l'installazione manuale nell'articolatore.

Inizialmente, con le vecchie protesi sono state prese impronte mucodinamiche e su questa base sono stati realizzati modelli master. Successivamente, con i due duplicati protesici prodotti in modo additivo è stata eseguita una prima analisi sulla paziente, tracciando la larghezza del naso e la linea mediana e verificando la linea bipupillare o il piano di Camper con la forcella occlusale. A questo punto, il duplicato dell'arcata inferiore è stato rimosso e la forcella del sistema JMA Optic è stata fissata all'arcata con silicone. La situazione è stata scansionata, quindi l'arco facciale è stato fissato alla forcella e applicato. Nell'arcata inferiore è stato inserito il secondo duplicato esteso con la superficie di registrazione piana nell'area linguale e l'adattatore del sensore. L'adattatore ha offerto un collegamento preciso al sensore dell'arcata inferiore del sistema digitale. I dati di movimento reale sono stati così registrati, è stata trovata la centrica e la registrazione dei perni di supporto inseriti è stata codificata con silicone. 

Tramite il supporto di trasferimento meccanico, il modello dell'arcata superiore è stato inserito nell'articolatore SAM dopo il posizionamento dell'arcata superiore registrato digitalmente. È stata quindi eseguita l'articolazione dell'arcata opposta con l'aiuto della registrazione codificata dei perni di supporto. Sull'articolatore SAM, i dati di movimento reale della mandibola misurati digitalmente sono stati adattati al paziente in termini di inclinazione e angolazione. Successivamente è stata eseguita l'analisi del modello secondo il metodo TiF, in modo da ottenere tutte le indicazioni necessarie per il posizionamento ottimale dei denti preconfezionati. Sono stati scansionati il volto, i modelli e le possibili linee dei denti anteriori ed è stato eseguito un abbinamento di tutti i dati sulla base delle vecchie protesi già digitalizzate. In questo modo è stato possibile scegliere insieme alla paziente i denti anteriori giusti nel colore A2 desiderato, in tutta tranquillità davanti allo schermo. La scelta è caduta sulla linea di denti anteriori quadrati VITAPAN EXCELL S46 nell'arcata superiore e sulla L37 nell'arcata inferiore. La paziente ne ha apprezzato la forma e la struttura. Allo stesso tempo, le linee di denti anteriori hanno soddisfatto il dimensionamento verticale e le condizioni di spazio sulle creste alveolari. Per i denti posteriori, la scelta è caduta sul più sottile VITAPAN LINGOFORM 21L, per dare alla lingua abbastanza spazio e stabilire il rapporto mascellare senza necessità di grandi interventi di molaggio a livello occlusale. 

Durante il montaggio in cera, i duplicati delle vecchie protesi sono stati orientati come previsto. I denti sono stati successivamente eliminati e sostituiti con nuovi denti preconfezionati. Dopo una prova dei denti anteriori in cera, sono stati posizionati anche i denti posteriori ed è stata modellata l'anatomia mucogengivale e palatinale. È stata realizzata una mascherina in silicone per poter riposizionare i denti preconfezionati in qualsiasi momento. Dopo la scansione delle installazioni è stato eseguito il modello in cera. I denti riposizionati nella mascherina in silicone sono stati quindi scansionati basalmente per poterne ritagliare le aree basali durante la progettazione nel software CAD. La produzione delle basi è stata quindi effettuata con supporto CAD/CAM dai dischi VITA VIONIC Base Light-Pink per evitare un restringimento in base di polimerizzazione. Dopo aver elaborato le basi, i denti sono stati inseriti negli alveoli con l'aiuto della mascherina in silicone e un polimerizzato a freddo stabile.

Gli scudi labiali sono stati resi ruvidi per mezzo di strumenti e i contorni alveolari sono stati dapprima evidenziati con una miscela equilibrata di colori compositi VITA AKZENT LC white e orange. Successivamente è stata applicata in modo uniforme una miscela di pink (2/3) e cream (1/3). Le strutture vascolari fini sono state realizzate con colore dark-red. Con l'applicazione di VITA AKZENT LC GLAZE e l'indurimento UV è stato stabilito un grado di brillantezza uniforme su tutto lo scudo labiale con una lunghezza d'onda inferiore a 430 nm. Il rivestimento finale della superficie è stato ottenuto con una spazzola di lino pulita e senza l'uso di agenti lucidanti a 5000 giri/min.  

La tecnologia digitale, l'esecuzione analogica e la Copy Denture Technique, in combinazione con la scelta appropriata dei denti, hanno prodotto un risultato protesico altamente estetico. La stratificazione anatomica tridimensionale del robusto composito VITA MRP (Microfiller Reinforced Polymermatrix), in combinazione con la texture realistica della superficie della linea di denti anteriori VITAPAN EXCELL, ha dato un effetto assolutamente naturale, che ha letteralmente illuminato la paziente durante l'inserimento. 

Il paziente, 70 anni, si è presentato presso lo studio dentistico perché era insoddisfatto della sua protesi totale realizzata ben 50 anni prima. In tutto questo tempo, entrambe le protesi erano state più volte riparate, ampliate e rivestite. I denti presentavano massicce abrasioni, motivo per cui il morso era fortemente consumato in altezza con la conseguente formazione di ragadi e con labbra e guance infossate. I denti preconfezionati erano fortemente scoloriti, e possedevano effetti cromatici diversi tra loro. In generale l’aspetto delle protesi risultava spento. Durante l'esame clinico sono emerse delle atrofie sulla mascella e sulla mandibola, e una marcata cresta mobile. Poiché il paziente ha rifiutato di ricorrere agli impianti, si è deciso di realizzare una nuova protesi totale muco-supportata e di sollevare il morso di 5 mm a favore della mandibola.

Alla realizzazione dell'impronta funzionale con portaimpronte individuali e del modello master è seguita poi la determinazione del rapporto mascellare. A tal fine le vecchie protesi sono state duplicate in cera e codificate secondo il rialzo previsto del morso nella zona dei posteriori con cera di alluminio. Dopodiché è stata effettuata l'articolazione dei modelli master nel modo più appropriato per il paziente con la registrazione. In un passaggio successivo è stata effettuata l'analisi del modello secondo il metodo TiF^® (protesi totale funzionale) per capire dove posizionare i denti preconfezionati dal punto di vista funzionale ed estetico, e quali dimensioni dei denti scegliere sulla base dello spazio esistente. Insieme al paziente si doveva quindi scegliere la linea di denti anteriori della forma e del colore più adatti dall'assortimento VITAPAN EXCELL. Poiché il paziente in linea di massima era soddisfatto dei vecchi denti protesici dell'arcata superiore, questi sono stati utilizzati a fini di orientamento. 

I denti non dovevano apparire troppo giovanili, bensì dovevano adeguarsi all'età del paziente in quanto a morfologia e struttura. Con la loro larghezza di 48,1 millimetri, i denti anteriori triangolari dell'arcata superiore VITAPAN EXCELL T48 si adattavano all'analisi del modello, si armonizzavano con l'aspetto mascolino e risultavano graditi al paziente. La moderata lunghezza dei denti è stata adattata allo spazio verticale. Per l'arcata inferiore è stato scelto il VITAPAN EXCELL L39, il quale soddisfaceva i requisiti dell'analisi del modello, della dimensione verticale e della forma dei denti anteriori dell'arcata superiore. La linea dei denti, lunga 9,8 millimetri, doveva occupare lo spazio del rialzo occlusale. Per quanto riguarda i posteriori, sulla base della zona di appoggio rilevata è stato scelto il dente multifunzionale VITAPAN LINGOFORM L22. Su richiesta del paziente, tutte le linee dei denti dovevano avere il colore A3.

Poiché dal punto di vista morfologico VITAPAN EXCELL soddisfaceva fondamentalmente le necessità estetiche, la configurazione dei denti frontali è stata rapida e intuitiva. In quest’ambito, per motivi anatomici e su richiesta del paziente, si è badato a riempire il labbro superiore e a non far sporgere troppo i denti frontali superiori. Secondo un primo posizionamento ideale, gli incisivi superiori erano rivolti verso la piega vestibolare inferiore, e il labbro era ben sostenuto. Per quanto riguarda i posteriori, grazie al design occlusale secondo il principio della ruota dentata, alla chiusura dell’articolatore gli antagonisti del VITAPAN LINGOFORM risultavano automaticamente centrici l’uno rispetto all’altro. Durante il posizionamento dei posteriori si è badato a rendere più rialzata la curva di compensazione. Il rialzo del morso è stato compiuto – come previsto – solamente nella mascella, per non modificare troppo l’aspetto del paziente durante il sorriso e l’apertura della bocca. 

Durante la modellazione delle basi della protesi si è badato a riempire al massimo la piega vestibolare per garantire una sede stabile della protesi proprio in corrispondenza della cresta mobile. Dopo l’inserimento e l’applicazione, come pure il riposizionamento e il condizionamento dei denti preconfezionati, per l’individualizzazione sono state inserite direttamente nel vallo resine per protesi in diversi colori in modo che agissero in profondità. Gli alveoli sono stati realizzati più scuri e più rossastri, e i gioghi alveolari più chiari della resina di base. La parte restante della base della protesi è stata riempita con fibrille di resina. Al termine dell’indurimento la resina è stata lavorata con diverse frese, modellata e lucidata. Dopo l’inserimento il sorriso del paziente risultava subito più sano e affabile. È stato possibile migliorare significativamente la curva di compensazione, e nel sorriso la base della protesi era molto meno visibile. Grazie alla scelta corretta della forma e del colore dei denti, nonché a un posizionamento ben organizzato, il paziente si sentiva bene e riusciva nuovamente a sorridere di gusto. 

Una paziente edentula di 70 anni ha richiesto una visita specialistica presso il reparto odontoiatrico del Phunphin Hospital (Surat Thani, Thailandia). A causa della mancanza dei denti, aveva difficoltà a masticare e a parlare, e non era soddisfatta della sua estetica, cosa che la turbava psicologicamente. La paziente desiderava avere grandi denti squadrati per tornare a sorridere pienamente. Non soffriva di patologie sistemiche e non prendeva medicine. Un primo esame ha confermato la possibilità di eseguire una riabilitazione protesica totale. Le creste alveolari erano infatti ben sviluppate nelle arcate superiore e inferiore. A livello extraorale era visibile solo una riduzione della dimensione verticale causata dalla mancanza di denti.

Per la protesi totale sono state prese dapprima le impronte in alginato delle arcate superiore e inferiore, sulla base delle quali sono stati poi prodotti modelli di situazione su cui sono stati creati i porta-impronte individuali. Con questi ultimi sono state prese le impronte mucodinamiche in più fasi. Nella zona marginale è stato utilizzato un materiale composito verde, l'impronta della parte restante è stata presa in un unico passaggio con silicone light body. Sulla base delle impronte sono stati creati modelli master, sui quali a loro volta è stato possibile produrre dime occlusali per la determinazione del rapporto mascellare. 

Durante l'orientamento delle pareti di cera, per prima cosa si è prestata particolare attenzione a che le labbra costituissero un supporto sufficiente. Successivamente è stato realizzato il piano incisale parallelamente alla linea interpupillare. In una terza fase è stato creato il piano di masticazione parallelamente al piano ala-trago sotto forma di linea di collegamento tra il bordo inferiore dell'ala nasale e il centro del trago. È seguito poi il corretto dimensionamento del corridoio buccale. Infine, il rapporto mascellare orizzontale tra arcata superiore e arcata inferiore è stato determinato con la tecnica della manipolazione bilaterale, e registrato con cera di alluminio. È stato creato un arco facciale per poter riportare sull'articolatore parzialmente regolabile la disposizione spaziale dell'arcata superiore rispetto alla base del cranio e per stabilire un'occlusione bilanciata adatta alla paziente.

Per quanto riguarda il colore dei denti, la scelta è caduta su un A3 adatto all'età e alla carnagione della paziente. Le file di denti anteriori VITAPAN EXCELL T48 e L37 sono state selezionate per adattarsi alla forma quadrata del viso e alle esigenze della paziente. Inoltre, il rapporto tra le lunghezze delle faccette dentali di 10,5 cm nell'arcata superiore e di 9,9 cm nell'arcata inferiore era in armonia con il rapporto verticale delle creste alveolari. Per il settore dei denti posteriori è stato selezionato il VITAPAN LINGOFORM 22L per ottenere un'occlusione bilaterale bilanciata. Alla chiusura dell'articolatore, i denti posteriori erano automaticamente centrati l'uno sull'altro grazie al design delle superfici occlusali secondo il principio della ruota dentata e potevano quindi essere posizionati in modo rapido e affidabile. Sia VITAPAN EXCELL che VITAPAN LINGOFORM vengono pressati in un unico pezzo con il composito altamente reticolato VITA MRP (Microfiller Reinforced Polymermatrix), che garantisce un'elevata stabilità all'abrasione.

La disposizione dei denti è stata effettuata con la cera da modellazione rosa Cavex Set Up Regular (Cavex, Haarlem, Paesi Bassi), l'anatomia mucogingivale è stata riprodotta con cera rossa in fogli (Dental wax, Prominent dental, Thailandia). (La superficie della cera è stata punteggiata per ridurre al minimo i riflessi della luce sulla base della protesi, simulando così la gengiva naturale). Un risultato assolutamente identico a quello naturale è stato ottenuto grazie alla combinazione di punteggiatura e individualizzazione cromatica. Poiché era la prima volta che la paziente portava una protesi, sono state riprodotte anche le rughe palatine. Interagendo con la lingua, queste garantiscono un adattamento fonetico più rapido o addirittura immediato. Durante il try-in clinico è stata svolta una verifica di estetica, rapporto mascellare, fonetica e posizione. La paziente era già suito positivamente sorpresa dalla vivida brillantezza del VITAPAN EXCELL, data dall'interazione tra la stratificazione anatomica tridimensionale della massa smalto, colletto e dentina e la struttura superficiale pronunciata.

Dopo i risultati positivi del try-in clinico, le due protesi sono state riprodotte in resina termopolimerizzante (PMMA). La finitura è stata effettuata con frese per resina e gommini. La lucidatura finale è stata eseguita con polvere di pomice, pasta e spugna per lucidare. Nell'articolatore, l'occlusione è stata controllata, levigata leggermente e lucidata selettivamente sulle superfici lavorate. Con l'inserimento definitivo, la paziente si è mostrata entusiasta del risultato estetico e funzionale. I controlli dell'occlusione sono stati effettuati in altre due sedute per eliminare le interferenze occlusali e rimuovere eventuali punti di pressione dopo la lunga edentulia.

La linea di denti anteriori VITAPAN EXCELL ha mostrato dal punto di vista intraorale un brillante gioco di colori e luci, per cui la paziente appariva più giovane di alcuni anni. Nel settore dei denti posteriori, il VITAPAN LINGOFORM ha garantito un'occlusione bilaterale bilanciata, da cui dipende una masticazione soddisfacente. Inoltre, la distribuzione uniforme della forza riduce nel lungo periodo l'assorbimento delle creste alveolari. L'anatomia mucogingivale intorno ai denti è stata riprodotta meticolosamente già in cera, da un lato per poterne replicare il colore rosso in modo controllato, e dall'altro per poter modellare il supporto di labbra e guance più indicato per la paziente. Grazie alla simulazione delle rughe palatine, la paziente è riuscita ad abituarsi alla fonetica molto rapidamente. Durante una visita di controllo effettuata dopo tre mesi, la paziente si è mostrata entusiasta del suo nuovo aspetto e della stabilità della nuova protesi.

Il paziente, 60 anni, si è presentato presso lo studio dentistico perché nel corso del tempo aveva perso tutti i suoi denti naturali, pertanto desiderava sottoporsi a una riabilitazione protesica totale. Durante la visita si è appurato che le creste alveolari erano ancora sufficientemente sviluppate nonostante la marcata atrofia nel settore dei posteriori dell'arcata inferiore, per cui erano idonee per l'appoggio muco-dentale della protesi totale prevista. Sulla base delle impronte anatomiche, in una prima fase sono stati realizzati dei modelli da cui ottenere poi dei portaimpronte individuali per l'impronta funzionale. L'impronta mucodinamica è servita per la realizzazione del modello master, sulla base del quale è stata effettuata poi la registrazione del perno di supporto per registrare la posizione centrica dei condili sulla base delle traiettorie di movimento per la laterotrusione e la protrusione. La posizione centrica risulta visibile sulla registrazione dalla punta dell'arco gotico.

I modelli master sono stati articolati con l'ausilio della registrazione del perno di supporto codificato, per cui risultava visibile una dimensione verticale notevolmente consumata. Durante la registrazione il paziente non ha voluto acconsentire al rialzo del morso, in quanto altrimenti si sarebbe sentito "bloccato", e di conseguenza a disagio. Nel corso della realizzazione delle mascherine occlusali si è constatato che l'altezza verticale dei denti preconfezionati risultava limitata proprio a causa di questa situazione. Durante l'orientamento conclusivo delle pareti di cera, il piano occlusale è stato orientato parallelamente alla linea bipupillare e al piano di Camper. La posizione di riposo è stata nuovamente controllata, inoltre sono state tracciate la linea mediana, la linea dei canini e la linea del sorriso. Al termine della codifica della determinazione del rapporto mascellare, questa è stata rimossa ed è servita per definire l'articolazione finale in cui posizionare i nuovi denti. 

La scelta corretta dei denti frontali dell'arcata superiore è la chiave per la rapida accettazione di una nuova protesi. In questo caso è stato scelto insieme al paziente il dente rettangolare VITAPAN EXCELL R45 in modo da tener conto dell'esigua dimensione verticale, della linea del sorriso e contemporaneamente della larghezza del naso e dei tratti sottili del viso. Per i denti frontali dell'arcata inferiore è stato scelto invece il VITAPAN EXCELL L33, corto e sottile. Per il settore dei posteriori è stato utilizzato il VITAPAN LINGOFORM 21L, il partner universale per tutte le possibilità di posizionamento grazie alla sua sottigliezza e alla sua ampiezza mesio-distale. Al termine del posizionamento dei denti frontali è stato possibile rilevare in modo efficiente la linea dei denti posteriori con l'individuazione automatica della centrica secondo il principio delle ruote dentate con la chiusura dell'articolatore. Al termine dell'elaborazione dell'anatomia mucogengivale è stato possibile effettuare il montaggio clinico in cera. 

Per quanto riguarda il colore dei denti, la scelta è caduta su un A3 adatto all'età e alla carnagione della paziente. Le file di denti anteriori VITAPAN EXCELL T48 e L37 sono state selezionate per adattarsi alla forma quadrata del viso e alle esigenze della paziente. Inoltre, il rapporto tra le lunghezze delle faccette dentali di 10,5 cm nell'arcata superiore e di 9,9 cm nell'arcata inferiore era in armonia con il rapporto verticale delle creste alveolari. Per il settore dei denti posteriori è stato selezionato il VITAPAN LINGOFORM 22L per ottenere un'occlusione bilaterale bilanciata. Alla chiusura dell'articolatore, i denti posteriori erano automaticamente centrati l'uno sull'altro grazie al design delle superfici occlusali secondo il principio della ruota dentata e potevano quindi essere posizionati in modo rapido e affidabile. Sia VITAPAN EXCELL che VITAPAN LINGOFORM vengono pressati in un unico pezzo con il composito altamente reticolato VITA MRP (Microfiller Reinforced Polymermatrix), che garantisce un'elevata stabilità all'abrasione.

Dopo l'inserimento della protesi in cuvette e l'applicazione, i denti sono stati riposizionati e condizionati, e sulla protezione per le labbra sono state effettuate le caratterizzazioni dapprima di colore biancastro, rosso porpora, arancione chiaro, blu e rosa. Dopodiché la base è stata inserita con le resine per protesi nei colori arancione-rosso, rosso scuro, rosso chiaro, rosa e rosa scuro, e tutte le resine polimerizzanti a caldo sono state pressate in uno stampo. Dopo lo stoccaggio in pentola a pressione, le protesi pronte sono state smuffolate, lavorate e lucidate. Grazie alla stratificazione anatomica tridimensionale di VITAPAN EXCELL, composta dalle masse dentina, colletto e smalto, l'anatomia mucogengivale così riprodotta aveva un effetto assolutamente naturale. Il paziente si è abituato rapidamente alla sua nuova protesi anche grazie al riuscito effetto estetico e, dopo una breve fase di adattamento e dopo aver apportato correzioni minime dal punto di vista biodinamico, si è trovato molto bene con la sua protesi totale ed è stato pienamente soddisfatto.